RAV-Rapporto di Autovalutazione

Analisi del funzionamento della Scuola per individuare priorità di sviluppo.

Tipologia

Documento didattico

Licenza

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Descrizione estesa

Il RAV è un documento estremamente complesso che si basa su molti dati e su considerazioni svolte dal nucleo di autovalutazione.

Il nucleo è composto dal dirigente scolastico, dalla funzione strumentale del POF Vania de Vicari che ha steso la prima metà del RAV, dalla funzione strumentale per i Curricoli Luana Colzi, dalla responsabile delle scuole dell'Infanzia Enrica Torri.

I dati su cui si basano le osservazioni sono forniti dal Ministero, dall'Istituto stesso e in parte dalle risposte ai questionari somministrati alle famiglie, al personale dell'Istituto e agli studenti delle medie.

Il RAV si articola in cinque sezioni:

  1. i dati di contesto,
  2. i risultati degli esiti degli studenti,
  3. i dati relativi ai processi didattici,
  4. i dati relativi ai processi organizzativi,
  5. le priorità per il futuro.

Nella prima sezione si tratta di dati che riguardano il contesto (territorio, popolazione, occupazione, …) e su cui l'Istituto non può intervenire, ma può identificare punti di forza e di debolezza.

Nelle tre sezioni successive l'Istituto può anche assegnare un punteggio confrontando la propria situazione con delle voci di confronto proposte dal Ministero. Di particolare importanza è la seconda sezione che poi darà origine alle azioni di miglioramento trattate nella quinta sezione.

Dopo questa grande analisi, che nel documento finale occupa circa 80 pagine, si passa alla definizione degli interventi più importanti per migliorare i risultati dei nostri studenti con azioni a breve e a lungo termine.


Autovalutazione d'Istituto

Per la prima volta, tutte le scuole statali e paritarie sono chiamate a redigere, entro il 2015, un rapporto di autovalutazione secondo quanto prescritto dal seguente quadro normativo:

http://www.istruzione.it/sistema_valutazione/allegati/DPR_%2028_03_13.pdf 

http://www.istruzione.it/sistema_valutazione/allegati/DIRETTIVA_11.pdf 

http://www.istruzione.it/sistema_valutazione/allegati/CIRCOLARE_47.pdf 

L’obiettivo prioritario è quello di migliorare gli apprendimenti degli studenti, di ridurre la dispersione scolastica e di diminuire le differenze tra scuole ed aree geografiche, assumendo decisioni appropriate, sapendo rendere conto pubblicamente delle scelte in modo trasparente e promuovendo strategie di innovazione con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nei processi formativi.

A partire dall’anno scolastico 2015/2016 l’Istituto individuerà azioni di miglioramento con lo scopo di migliorare il servizio offerto dall’Istituto.

Il Piano di Miglioramento trarrà spunto dalle indicazioni fornite dalle famiglie, dagli studenti e dal personale che opera nella Scuola, attraverso la somministrazione di questionari di soddisfazione, i cui esiti sono pubblicati in questa sezione.

In questa sezione verranno pubblicate pure le novità di rilievo per l’autovalutazione dell’Istituto.


Il rapporto di autovalutazione

Informazioni generali

Prima di addentrarci nel documento di autovalutazione dell'Istituto, sono necessarie alcune informazioni. Già da tempo si ripete che la scuola italiana non è molto disponibile a mettersi in discussione e a mostrare con chiarezza comprensibile a tutti le motivazioni delle proprie scelte. Il documento che analizzeremo oggi è un passo molto importante in questa direzione.

Non è il primo passo, infatti la voce amministrazione trasparente che compare obbligatoriamente sui siti delle pubbliche amministrazioni (e quindi non solo le scuole), permette di trovare moltissime informazioni sulle attività che ogni singola amministrazione porta avanti. Il panorama legislativo ha poi deciso che i dirigenti delle scuole italiane siano sottoposti a verifica e valutazione. In parallelo viene verificato il grado di funzionamento di ogni scuola. Ogni anno verranno scelte circa 800 scuole italiane (il 10%) per essere sottoposte a visita da parte di un dirigente tecnico, di un incaricato di INVALSI (quella delle prove) e di un incaricato di INDIRE. Queste persone accompagneranno la scuola per tre anni: il primo per prenderne conoscenza e capire in quale modo voglia migliorarsi, il secondo per accompagnarla nelle azioni di miglioramento, il terzo per verificare i risultati e proporre una valutazione per il dirigente scolastico. Il rapporto di autovalutazione di cui parleremo oggi, che d'ora in poi chiameremo solo RAV, è protagonista indiscusso della prima visita.

Il RAV nasce dopo che il Ministero ha raccolto molte informazioni sulla scuola. Le informazioni provengono dagli archivi del Ministero stesso, dagli archivi di ISTAT, di INVALSI, del Ministero degli Interni e da informazioni che sono state chieste direttamente alla scuola. Purtroppo in questo primo rapporto non tutte le informazioni sono “andate al posto giusto” e quindi alcuni dati non sono significativi. Un esempio significativo di ciò è la tabella di ripartizione delle spese da cui sembra che il POF non abbia avuto finanziamenti.

Il nostro documento verrà analizzato dal Ministero nel mese di agosto e a settembre ci verranno proposte modifiche. A fine settembre il RAV sarà pubblicato e disponibile per tutti, anche se non hanno letto questa informativa.

Il dirigente scolastico

Paolo Calusi


I dati di contesto

Situazione socio-economica

La situazione economica e sociale delle famiglie del nostro Istituto è, confrontata con quelle italiane, di livello basso. La percentuale di studenti con entrambi i genitori disoccupati è mediamente il 2,2% contro un dato nazionale dello 0,7%.

I vincoli e le opportunità

Evidentemente risentiamo della forte immigrazione italiana degli anni 60, 70 e 80 del secolo scorso e dell'immigrazione da paesi al di fuori dell'Unione Europea degli anni 90: si tratta di flussi migratori di persone in cerca di lavoro che nel nostro territorio è stato presente fino a pochi anni fa. La mancanza di lavoro ha causato difficoltà economiche che si sono aggiunte alle difficoltà linguistiche di una parte consistente dei nostri studenti. In qualche classe ci sono state difficoltà di accoglienza di bambini che non parlavano italiano.

Ci sono anche delle opportunità in questo panorama, opportunità che il nostro Istituto cerca di cogliere: la ricchezza culturale che deriva dalla diversità di provenienza e di cultura di origine. I Comune ha sostenuto economicamente l'Istituto in progetti di accoglienza, di inserimento, di recupero delle situazioni più precarie, sul territorio sono presenti e disponibili ad intervenire associazioni che si occupano di facilitare il percorso scolastico con attività come, ad esempio, l'ippoterapia, la musicoterapia e attività specifiche rivolte a i bambini con difficoltà di apprendimento.

 

Risorse economico-materiali

L'anno scorso l'Istituto è costato alla comunità e allo Stato quasi 8 milioni. Una gran parte di questi fondi (quasi 7 milioni e mezzo) è servita per il pagamento degli stipendi del personale (dai collaboratori scolastici al dirigente scolastico, passando dai docenti e dai supplenti), la parte restante è servita per il funzionamento effettivo (dal sapone e dalla carta igienica, alle LIM e ai progetti). Il costo per alunno è di circa 4500€ all'anno. Tutti i plessi sono a norma e rispettano la normativa per il superamento delle barriere architettoniche.

I vincoli e le opportunità

In questo panorama emergono dei dati di disagio e precisamente il sottodimensionamento delle scuole presenti nel territorio vicino a Morecci e Fornacelle, altra difficoltà sono le dotazioni strumentali delle scuole primarie e dell'Infanzia che in qualche caso sono decisamente vecchie e utilizzabili con difficoltà. Del resto I plessi sono distribuiti in modo omogeneo sul territorio e garantiscono la possibilità di accoglienza per tutti gli alunni anche se in luoghi non vicini all'abitazione. Il Comune mette a disposizione un servizio di scuolabus che consente a coloro che lo utilizzano di recarsi nel plesso di iscrizione indipendentemente dal luogo in cui abitano.

Gli Enti locali e le famiglie sostengono economicamente l'Istituto, i contributi delle famiglie vengono utilizzati per acquisto di beni per la didattica (cancelleria, materiale didattico e informatico) o per finanziare progetti talvolta proposti dai genitori. Il sostegno del Comune viene utilizzato per il finanziamento di progetti legati principalmente al disagio.

 

Risorse professionali

Gli insegnanti di ruolo sono oltre l'81% del totale e quelli che sono in servizio nell'Istituto da più di cinque anni sono quasi il 68%. Evidentemente l'età dei docenti non è bassissima, infatti coloro che hanno più di 45 anni sono il 66% del totale degli insegnanti. Non va trascurato che i «giovani», ovvero i docenti con meno di 35 anni sono il 9%, quattro volte la media nazionale. I docenti laureati sono il 4% nell'Infanzia, il 18,5% nella Primaria e il 92% nella Secondaria.

Il dirigente scolastico ha dieci anni di esperienza e governa l'Istituto da tre anni.

I vincoli e le opportunità

L'età del corpo docente spesso corrisponde a esperienza didattica, a volte porta con sé una certa resistenza al cambiamento e a riconvertire le proprie attitudini didattiche. Come risulta dal questionario di autovalutazione, i docenti poco inclini alla formazione. D'altro canto gli insegnanti «giovani» possono avere maggiore flessibilità didattica e possiedono competenze linguistiche, informatiche e hanno nozioni di lavoro con alunni svantaggiati (handicap o comunque alunni con bisogni educativi speciali). La stabilità del personale garantisce che i percorsi didattici o progettuali, una volta avviati, possono arrivare a conclusione. Il dirigente scolastico, in qualità di promotore del miglioramento, ha avviato processi di omogeneizzazione delle tecniche didattiche e delle opportunità formative per gli studenti dell'Istituto.


I risultati degli esiti degli studenti

Gli studenti della scuola primaria, di norma vengono ammessi alla classe successiva, alla media la percentuale di ammissioni rimane elevata e si attesta su una media del 92% ( un po' più bassa della media nazionale). I risultati dell'esame di stato in terza media vedono una percentuale puù elevata nelle fasce basse e nella lode. Non ci sono abbandoni e gli studenti che lasciano l'Istituto lo fanno per trasferimenti in altre città.

I vincoli e le opportunità

Gli alunni che alla primaria hanno avuto percorso di studi sui livelli minimi o addirittura inferiori, al loro arrivo alla scuola media incontrano difficoltà nel riportarsi al livello degli altri e talvolta sono necessarie ripetenze di almeno un anno iniziando dalla classe prima media.

Punto cruciale è l'alfabetizzazione degli alunni che non parlano bene italiano. Per loro servirebbero maggiori risorse o percorsi che privilegino l'apprendimento linguistico per poi recuperare gli altri apprendimenti disciplinari. Le fasce di voto degli studenti della scuola media risentono di questi fattori infatti il numero di coloro che raggiungono risultati prossimi alla sufficienza è superiore rispetto al territorio pratese, anche se in percentuale minore, coloro che raggiungono l'eccellenza sono leggermente meno rispetto a chi studia a Prato. D'altro canto gli alunni della primaria normalmente vengono ammessi alla classe successiva anche se hanno difficoltà nel maturare le competenze previste. Per i non sono ammessi sono fatti percorsi di condivisione con le famiglie, anche se la responsabilità di non ammettere alla classe successiva è della Scuola.

I criteri di valutazione tendono a valorizzare al massimo il positivo della preparazione di ogni studente anche se questo può comportare "sbandamenti" all'arrivo alla scuola media.

Gli abbandoni derivano da trasferimenti o dal ritorno nel paese di origine er gli studenti stranieri. Gli abbandono sono controbilanciati dai nuovi arrivi e quindi la popolazione scolastica rimane stabile nel corso dell'anno.

La scuola sostiene gli studenti con difficoltà grazie a percorsi di recupero e potenziamento.

Le famiglie con maggiori difficoltà sono supportate dall'Istituto e spesso sono consigliate per l'avvio di percorsi che necessitano di riconoscimenti formali di bisogni speciali da parte dei loro figli. Talvolta viene richiesto il supporto dei servizi sociali.

Vengono attivati annualmente molti progetti contro la dispersione scolastica e volti al recupero disciplinare e delle competenze di base.

Questi progetti sono affiancati validamente da progetti per la legalità, progetti per la valorizzazione della individualità etnica, culturale e religiosa.

Fin dai tre anni i bambini che possono avere difficoltà di apprendimento sono supportati per migliorarne l'inserimento futuro.

 

Punteggio assegnato: 5 su 7 e motivazione:

Le percentuali rilevate per il nostro Istituto sono in linea con quelle provinciali, regionali e italiane. Gli studenti che fuoriescono non abbandonano gli studi, ma si trasferiscono in altre scuole della provincia o della regione. Comunque si tratta al massimo di uno studente per ordine di classe.

 

Risultati nelle prove standardizzate nazionali

I risultati degli studenti vedono una presenza più elevata nelle fasce con difficoltà per poi risalire nella fascia alte. L'andamento è lo stesso sia a Italiano che a Matematica e, con il passare degli anni la fascia più debole riesce ad ottenere risultati progressivamente migliori fino ad arrivare a superare la media toscana in terza media.

 

I vincoli e le opportunità

La distribuzione non omogenea sul territorio degli alunni che non padroneggiano l'italiano influenza negativamente i risultati delle prove INVALSI della scuola Primaria. La mancata padronanza dell'italiano rende difficili anche le prove di matematica anche per studenti che hanno spiccati doti matematiche come quelli di etnia cinese.

Per questo motivo gli esiti non sono uniformi nelle varie classi.

La formazione delle classi, nel passato, è stata fortemente vincolata dalla possibilità di avere una sezione a 30 ore e una sezione a 40 ore nei plessi di scuola primaria. In questo modo le due sezioni sono composte in modo non omogeneo e, soprattutto quella con tempo scuola 30 ore, a volte presenta un'elevata percentuale di alunni non italiana, spesso appena arrivati nella nostra Nazione.

Il valore aggiunto della scuola: i risultati tendono a migliorare nel passaggio dalla classe seconda alla classe quinta della primaria e migliorano ulteriormente nelle classi terze della secondaria di I grado.

I percorsi di potenziamento e di recupero attivati sono in grado di fornire competenze crescenti anche agli studenti con svantaggio linguistico.

L'introduzione di meccanismi di regolazione della formazione delle classi dovrebbe garantire risultati più omogenei nel tempo, almeno all'interno dei singoli plessi di scuola primaria.

I dati cambiano all'interno della scuola secondaria di primo grado dove si raggiungono risultati che sono sostanzialmente omogenei all'interno dell'Istituto e non inferiori a quelli Toscani.

 

Punteggio assegnato: 4 su 7 e motivazione:

Il punteggio di italiano e matematica della scuola alle prove INVALSI e' in linea con quello di scuole con background socio-economico e culturale simile. La varianza tra classi in italiano e matematica e' in linea o di poco inferiore a quella media, i punteggi delle classi non si discostano dalla media della scuola oppure in alcune classi si discostano in positivo. La quota di studenti collocata nei livelli 1 e 2 in italiano e in matematica e' talvolta inferiore alla media nazionale.

 

Competenze chiave di cittadinanza

Le maggiori difficoltà sono nelle classi iniziali che risentono per l'infanzia dell'estrazione sociale e della frequenza di asili nido da parte dei bambini di tre anni. Le classi iniziali della primaria e della secondaria di primo grado sono formate con alunni provenienti da diverse scuole di origine e quindi con livelli di partenza non omogenei.

Il nostro Istituto è da sempre impegnato nello sviluppo e nella promozione delle competenze di cittadinanza anche attraverso scambi culturali con altre regioni. Sono adottati criteri di valutazione comuni per l'assegnazione del voto di comportamento che serve anche come indicatore del grado di raggiungimento delle competenze chiave.

il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti è elevato ed è omogeneo tra classi, sezioni, plessi. Le competenze di cittadinanza raggiunte sono adeguate agli ordini di scuola.

 

Punteggio assegnato: 6 su 7 e motivazione:

Il nostro Istituto, da molti anni, promuove e sviluppa le competenze chiave di cittadinanza attraverso progetti sulla legalità, l'autonomia degli alunni e il rispetto delle regole di convivenza.

Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti e' molto buono; in tutte le classi le competenze sociali e civiche sono adeguatamente sviluppate e in alcune classi raggiungono un livello decisamente elevato. La maggior parte degli studenti raggiunge, nella scuola media, una adeguata autonomia nell'organizzazione dello studio e nell'autoregolazione dell'apprendimento e una parte di essi raggiunge livelli eccellenti. Non sono presenti concentrazioni anomale di comportamenti problematici in specifiche sezioni o plessi. La scuola adotta criteri comuni per la valutazione del comportamento e utilizza strumenti per valutare il raggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti.

 

Risultati a distanza

La maggior parte degli studenti di terza media segue il consiglio orientativo dell' Istituto e di loro oltre il 60% sono promossi appena arrivati al superiore.

L'Istituto non ha seguito con sistematicità i risultati degli studenti al superiore, comunque i risultati sono in gran parte positivi, migliori di quelli di altre scuole della Provincia.

Punteggio assegnato: 5 su 7 e motivazione:

Solo il 25% degli studenti viene orientato verso formazione professionale o apprendistato. Questa percentuale è inferiore alla percentuale di alunni stranieri presenti, questa è la tipologia di alunni potenzialmente più debole rispetto alla popolazione scolastica. I risultati degli studenti nel primo anno del successivo percorso di studio sono superiori a quelli provinciali e in linea con quelli regionali e nazionali, quindi sono pochi gli studenti che incontrano difficoltà di apprendimento nel ciclo successivo o che addirittura abbandonano il percorso di studi.


I dati relativi ai processi didattici, Curricolo e offerta formativa, progettazione didattica e prove comuni

L'Istituto è diventato Comprensivo da soli due anni e le precedenti esperienze di continuità non hanno inciso sui singoli curricoli che erano presenti, ma scollegati tra loro.

Il Collegio dei Docenti ha affrontato la stesura del curricolo verticale e l ha adattato subito alle nuove indicazioni nazionali. Il percorso è stato avviato per Italiano, Matematica, Arte e immagine e per le prime due discipline sono stati definiti anche i livelli nelle classi intermedie della scuola Primaria.

 

La programmazione in continuità verticale per ora è stata svolta solo nelle classi ponte, va sviluppata anche per gli anni intermedi.

Il recupero e il potenziamento delle competenze non sono sempre programmati a livello di Istituto, ma talvolta sono programmati a livello di plesso.

Nell'Istituto la presenza di dipartimenti nella scuola secondaria di I grado e di coordinatori didattici nella scuola dell'Infanzia e della scuola Primaria garantiscono una progettazione didattica continua e puntuale per ogni ordine di scuola. Le scelte adottate vengono revisionate nel collegio dei docenti di fine anno scolastico e l'analisi serve per la progettazione del successivo anno scolastico.

 

Nella scuola secondaria sono presenti prove comuni strutturate solo da quando l'Istituto è diventato un Comprensivo, le prove intermedie non vengono ancora programmate.

Le sole discipline in cui si fanno prove di verifica strutturare sono italiano e matematica.

L'Istituto utilizza prove standardizzate e criteri comuni di correzione e valutazione sia nella scuola primaria che in quella secondaria di I grado. I risultati ottenuti determinano la realizzazione di interventi didattici compensativi.

 

Punteggio assegnato: 4 su 7 e motivazione:

La scuola ha definito aspetti del proprio curricolo relativi alle discipline portanti. La definizione dei profili di competenza per le varie discipline e anni di corso e' in via di sviluppo e l'Istituto ha aderito alla sperimentazione della nuova certificazione delle competenze che permetterà un salto avanti nella realizzazione di questo punto.

Le attivita' di ampliamento dell'offerta formativa sono inserite nel progetto educativo di scuola. Gli obiettivi e le competenze da raggiungere sono definiti in modo chiaro. Nella scuola sono presenti referenti e gruppi di lavoro sulla progettazione didattica e la valutazione degli studenti e dipartimenti disciplinari cui partecipano tutti gli insegnanti. La progettazione didattica periodica viene effettuata in modo condiviso per ambiti disciplinari e coinvolge tutti i docenti. La scuola certifica le competenze degli studenti in uscita da ogni ordine di scuola. I docenti utilizzano regolarmente strumenti comuni per la valutazione e hanno momenti di incontro per condividere i risultati della valutazione. La progettazione di interventi specifici a seguito della valutazione degli studenti e' una pratica comune.


Ambiente di apprendimento nelle dimensioni organizzative e relazionali

I moduli di lezione hanno durata di un'ora, l'ampliamento dell'offerta formativa avviene n orario scolastico per l'infanzia e per la primaria, talvolta in orario extracurricolare per la secondaria.

I referenti dei laboratori non propongono percorsi didattici. Si corre il rischio di vedere l'informatizzazione dell'Istituto come il toccasana di ogni male, in realtà molti docenti non sono in grado di integrare pienamente le "nuove tecnologie" nella didattica. Nella scuola dell'Infanzia e nella scuola Primaria mancano ancora molte LIM e le aule multimediali andrebbero rinnovate con nuovi PC.

Nella scuola primaria i laboratori di informatica hanno un referente. I laboratori della secondaria hanno tutti un referente. I referenti si occupano di mantenere funzionanti i laboratori loro affidati e di proporre il rinnovo dei sussidi presenti. La durata delle lezioni risponde pienamente alle esigenze degli studenti della primaria in quanto il tempo dedicato alle 27 ore frontali si integra con il tempo dedicato ai laboratori (e ovviamente al tempo mensa). Le aule della scuola primaria verranno dotate tutte di LIM nell'arco di 4/5 anni. Nella scuola secondaria di I grado tutte le aule sono dotate di LIM ed in 8 classi gli studenti utilizzano il tablet. E' in programma l'uso del tablet in tutte le classi della scuola secondaria di primo grado entro tre anni. Tutti gli studenti hanno le stesse opportunità di uso dei laboratori dei colleghi dello stesso ordine di scuola.

L'informatizzazione dei docenti avviene in modo obbligatorio per l'uso del registro elettronico e della posta elettronica con cui circolano le informazioni formali e non formali nell'Istituto.

 

Il comportamento degli studenti è nella norma tranne in pochi isolati casi. In questa situazione si cerca di creare un ambiente che protegga lo studente con comportamento deviante e solo alla media si interviene anche con l'allontanamento dalle lezioni. Ovviamente gli studenti a rischio dispersione rispondono peggio alle azioni formative e sociali dell'Istituto. Nella scuola secondaria di primo grado è portato avanti un progetto specifico (FARO) che è rivolto al recupero e all'integrazione di questi studenti, ma i risultati ottenuti non sono sempre incoraggianti.

Gli episodi problematici sono molto limitati, vengono affrontati tempestivamente e, se necessario si ricorre anche a incontri con le famiglie di tutta la classe o addirittura di tutta la scuola per sensibilizzarle e chiedere la loro collaborazione. I casi più complessi sono segnalati alla Polizia Giudiziaria.

Le azioni di contrasto messe in atto passano sempre dal colloquio con lo studente che ha avuto un comportamento deviante e con la sua famiglia. La sospensione dalle lezioni è una possibilità residuale nella maggior parte dei casi.

Le azioni sono quasi sempre efficaci, i risultati sono scarsi per gli studenti a rischio dispersione.

Gli studenti hanno, a rotazione, in ogni ordine di scuola, incarichi che li responsabilizzano e li vedono collaborativi con i docenti.

 

Punteggio assegnato: 7 su 7 e motivazione:

I tempi e gli spazi sono utilizzati nel miglior modo possibile per offrire agli studenti occasioni di apprendimento. I laboratori sono usati con frequenza elevata. La scuola promuove la formazione dei docenti e l'utilizzo di modalita' didattiche innovative quotidianamente. Gli studenti lavorano in gruppi, utilizzano le nuove tecnologie, soprattutto nella scuola secondaria di primo grado, da quest'anno scolastico realizzano ricerche o progetti come attivita' ordinaria. La scuola promuove le competenze trasversali attraverso la realizzazione di attivita' relazionali e sociali che vedono la partecipazione attiva degli studenti. Le regole di comportamento sono definite e condivise in tutte le classi. I conflitti con gli studenti sono gestiti in modo efficace, ricorrendo anche a modalita' che coinvolgono gli studenti nell'assunzione di responsabilita' e che coinvolgono sempre le famiglie. Mancano figure di coordinamento e di proposizione a supporto delle nuove tecnologie nella didattica.


Inclusione e differenziazione

Gli interventi di alfabetizzazione degli alunni stranieri nella scuola dell'Infanzia sono lasciati alle maestre, nella scuola primaria e secondaria intervengono anche mediatori culturali.

Le attività di integrazione di stranieri in classe sono concentrate soprattutto nella scuola dell'Infanzia.

Le attività di inclusione, integrazione e risposta al disagio sono coordinate in un piano di accoglienza di Istituto (PAI). Il piano prevede un progetto (F.A.R.O.)nella scuola secondaria di I grado costruito con la collaborazione fra scuola, Asl, amministrazione, cooperative sociali ed altre associazioni del territorio per affrontare problematiche complesse vissute dalle famiglie degli alunni. Viene attivato un progetto di sostegno per gli alunni diversamente abili (ADA).

Nella scuola primaria viene svolto un laboratorio di recupero e sviluppo degli apprendimenti (LARSA) che si rivolge agli alunni segnalati dai docenti, dalla Asl o dall'equipe di coordinamento.

Nella scuola dell'Infanzia viene svolto un progetto per l'individuazione precoce dei disturbi di apprendimento (IPDA), le attività di potenziamento per i soggetti deboli sono fatte dai tre anni di vita fino alla terza della primaria, successivamente si attivano i percorsi di potenziamento per alunni DSA fino alla terza media.

A sostegno dei docenti e delle famiglie dell'infanzia viene svolto un progetto per la gestione di comportamenti scorretti di alcuni alunni(APE). Le attività di integrazione di stranieri in classe sono concentrate nella scuola dell'Infanzia.

 

Recupero e potenziamento

Gli studenti che presentano maggiori difficoltà di apprendimento sono quelli svantaggiati socialmente o perché non padroneggiano la lingua italiana. L'apprendimento della lingua italiana è una criticità presente. La Scuola interviene con difficoltà nelle situazioni di disagio familiare, situazioni che sono sempre più frequenti. Il potenziamento degli studenti con eccellenze non è sistematico ed è lasciato all'iniziativa dei docenti di classe.

Gli studenti con difficoltà di apprendimento hanno la possibilità di frequentare corsi di recupero disciplinare specifici nella scuola secondaria di I grado e di frequentare laboratori LARSA nella scuola primaria. Il percorso IPDA della scuola dell'Infanzia favorisce il superamento delle difficoltà in questo ordine di scuola. Al termine di ogni attività vengono monitorati i progressi. I processi di recupero sono efficaci nella maggior parte dei casi.

In tutti gli ordini le ore di compresenza dei docenti vengono messe a disposizione degli alunni in difficoltà.

 

Punteggio assegnato: 7 su 7 e motivazione:

Nelle attivita' di inclusione sono attivamente coinvolti diversi soggetti (docenti curricolari, di sostegno, tutor, famiglie, enti locali, associazioni) compreso il gruppo dei pari. Le attivita' didattiche per gli studenti che necessitano di inclusione sono di buona qualita'. Il raggiungimento degli obiettivi previsti per gli studenti che necessitano di inclusione sono costantemente monitorati e a seguito di cio', se necessario, gli interventi vengono rimodulati. La scuola promuove efficacemente il rispetto delle diversita'. La differenziazione dei percorsi didattici in funzione dei bisogni educativi degli studenti e' ben strutturata a livello di scuola; le attivita' rivolte ai diversi gruppi di studenti raggiungono tutti i potenziali destinatari. Gli obiettivi educativi sono ben definiti e sono adottate modalita' di verifica degli esiti.

Gli interventi realizzati sono efficaci per molti degli studenti destinatari delle azioni di differenziazione. Gli interventi individualizzati nel lavoro d'aula sono diffusi a livello di scuola.


Continuità

L'Istituto non monitora sistematicamente i risultati degli studenti nel passaggio alla scuola secondaria di II grado.

Attività sporadiche di continuità sono sempre state portate avanti sia nel Circolo Didattico sia nella Scuola Secondaria di I grado. Nel 2013, con la costituzione dell'Istituto Comprensivo, la continuità è stata inserita nel progetto d'Istituto ed è diventata un perno su cui si basa l'azione didattica dei tre ordini scolastici.

Sono previste attività di continuità specifiche in cui gli studenti di un ordine di scuola lavorano con i docenti e con gli studenti dell'ordine successivo.

Le attività di forte continuità sono state messe in atto da quest'anno scolastico, non si hanno risultati per valutarne l'efficacia interna. Ci sono risultati per valutarne l'efficacia esterna (EXPO 2015).

I docenti si incontrano regolarmente al termine di ogni anno scolastico per analizzare i profili di ciascuno studente per formare classi il più omogenee possibili.

 

Orientamento

L'Istituto non organizza incontri individuali tra gli studenti e i docenti referenti per l'orientamento e non monitora il percorso degli stessi nel successivo ordine scolastico.

Al termine del primo quadrimestre l'Istituto organizza, presso la scuola secondaria di I grado, un incontro collettivo al fine di illustrare, con la partecipazione attiva dei referenti, l'offerta formativa dei singoli Istituti di II grado presenti sul territorio.

Tale attività di orientamento coinvolge tutti gli studenti dell'ultimo anno e dà la possibilità, laddove prevista, di partecipare a laboratori informativi promossi ed organizzati all'interno dei singoli Istituti.

Sono previsti incontri con artigiani a scuola e visite ad attività produttive artigianali come orientamento al mondo lavorativo; gli incontri avvengono in collaborazione con la locale Confartigianato.

Le attività di orientamento tra la Scuola dell'Infanzia e la Scuola primaria sono finalizzate alla realizzazione di attività tra le classi ponte legate al progetto d'Istituto che includono la visita ai plessi da parte degli alunni.

I consigli orientativi sono seguiti dalla quasi totalità degli studenti (oltre il 97%) e i risultati al primo anno sono positivi per quasi il 60% degli studenti.

 

Punteggio assegnato: 4 su 7 e motivazione:

Le attivita' di continuita' presentano un buon livello di strutturazione. La collaborazione tra i docenti di ordini di scuola diversi e' in via di consolidamento. La scuola realizza diverse attivita' finalizzate ad accompagnare gli studenti nel passaggio da un ordine di scuola all'altro. Le attivita' di orientamento sono ben strutturate e coinvolgono anche le famiglie.

Gli studenti dell'ultimo anno e le famiglie, oltre a partecipare alle presentazioni delle diverse scuole, sono coinvolti, se lo richiedono, in attivita' organizzate nelle scuole dell'ordine successivo. La scuola realizza anche attivita' di orientamento alle realta' produttive e professionali del territorio.

La stragrande maggioranza delle famiglie e degli studenti segue il consiglio orientativo della scuola.


I dati relativi ai processi organizzativi, Missione e obiettivi prioritari

I dati relativi ai processi organizzativi, Missione e obiettivi prioritari.

A volte i docenti pensano che le attività didattiche non debbano essere soggette ad innovazione e che la didattica sia cristallizzata nei processi noti da anni.

La missione dell'Istituto è esplicitata chiaramente nel piano dell'offerta formativa ed il personale docente, interpellato a riguardo attraverso il questionario di gradimento, ha confermato di esserne a conoscenza. Sin dalla costituzione dell'Istituto è stato fatto un enorme sforzo di carattere informativo attraverso il sito web, la newsletter ed i questionari di soddisfazione per informare tutta l'utenza eil territorio sulle attività svolte dai vari ordini scolastici. La newsletter ha oggi circa 1500 iscritti.

Controllo dei processi

La criticità maggiore è la difficoltà nel far capire che il raggiungimento degli obiettivi strategici è finalizzato al successo dell'intero Istituto.

I momenti di confronto collegiale tra funzioni strumentali e dirigente scolastico sono stati solo tre nel corso dell'anno scolastico.

Le azioni per il raggiungimento degli obiettivi strategici sono affidate alle funzioni strumentali che ne pianificano le azioni con gruppi di lavoro e verificano i risultati ottenuti per mezzo di questionari di soddisfazione e osservazione del grado di raggiungimento in relazione a benchmark.

Le funzioni strumentali operano in accordo tra loro.

 

Processi decisionali

Talvolta il coordinamento tra funzioni strumentali non è stato sufficiente ad evitare equivoci. Le dimensioni dell'Istituto rendono difficile programmare incontri sistematici con tutte le realtà progettuali. La comunicazione elettronica (mail, ...) è molto utilizzata ed è veloce, ma a volte causa incomprensioni ed equivoci.

La divisione dei compiti tra funzioni strumentali è estremamente chiara e non ci sono aree di sovrapposizione.

Nello stesso modo i compiti per il personale ATA sono chiaramente esplicitati e non in sovrapposizione tra loro.

 

Progetti prioritari

A volte non è semplice trovare risorse per attivare azioni non previste inizialmente, in questi casi spesso si chiedono almeno contributi alle famiglie.

Il piano dell'Offerta formativa prevede 5 progetti fondamentali ognuno dei quali è assegnato ad una funzione strumentale. Il programma annuale destina la quasi totalità delle risorse libere alla realizzazione di questi progetti con una totale coerenza. Da qui si capisce come le spese siano concentrate sulle tematiche ritenute fondanti.

La scuola raccoglie finanziamenti importanti sul territorio e mette in atto azioni volte al sostegno economico delle famiglie.

 

Punteggio assegnato: 7 su 7 e motivazione:

La scuola ha definito nel POF la missione e le priorita' e queste sono condivise nella comunita' scolastica, con le famiglie e il territorio in incontri di socializzazione del POF all'inizio dell'anno scolastico per le famiglie degli studenti. I risultati dell'azione e il raggiungimento degli obiettivi vengono illustrati mensilmente a tutti tramite newsletter che, ad oggi, conta circa 1500 iscritti. Per raggiungere tali priorita' la scuola ha individuato una serie di strategie e azioni. La scuola utilizza forme di monitoraggio dell'azione, che permettono di riorientare le strategie e riprogettare le azioni. Responsabilita' e compiti sono individuati chiaramente e sono funzionali alle attivita' e alle priorita'. Le funzioni strumentali hanno libertà operativa e lavorano in collaborazione tra loro e in collaborazione con i coordinatori didattici e di dipartimento. Le risorse economiche e materiali della scuola sono sfruttate integralmente e sono convogliate nella realizzazione delle priorita'. La scuola e' impegnata a raccogliere finanziamenti aggiuntivi oltre quelli provenienti dal MIUR e li investe per il perseguimento della propria missione.


Formazione degli insegnanti

L'atteggiamento comune dei docenti è di scarsa disponibilità alla ricerca di tematiche di formazione, anche se una volta iniziata vi vengono trovati spunti di interesse.

La scuola raccoglie a inizio anno le esigenze di formazione del personale e realizza interventi di formazione che a volte sono a costo zero. La formazione in questo anno scolastico ha coinvolto la strutturazione del curricolo, l'acquisizione di competenze digitali, la formazione didattica. Sono presenti in Istituto esperti esterni che supportano in modo non formale il personale docente per consentirgli di affrontare situazioni problematiche. Non si tratta di formazione come tradizionalmente intesa, ma le tracce di questi incontri si riverberano nel tempo e consentono una migliore gestione delle situazioni problematiche.

Le iniziative di formazione sono affidate a esperti del settore, a volte interni all'Istituto.

 

Collaborazione tra insegnanti

La scuola richiede agli insegnanti di partecipare a gruppi di lavoro. Le tematiche affrontate sono, volta per volta, quelle relative alle aree affidate alle funzioni strumentali. Spesso i gruppi di lavoro producono materiali che vengono inviati al collegio dei docenti per l'approvazione. Sono messi a disposizione dei docenti spazi e materiali.

I docenti tendono a non dichiarare competenze che non sono specificamente legate al mondo scolastico.

 

Punteggio assegnato: 6 su 7 e motivazione:

La scuola rileva i bisogni formativi del personale e ne tiene conto per la definizione di iniziative formative. Queste sono di qualita' elevata. La formazione ha avuto ricadute positive sulle attivita' scolastiche. La scuola valorizza il personale assegnando gli incarichi sulla base delle competenze possedute. Nella scuola sono presenti piu' gruppi di lavoro composti da insegnanti, che producono materiali e strumenti di qualita' eccellente, utili per la comunita' professionale. Sono presenti spazi per il confronto tra colleghi, i materiali didattici disponibili sono molto vari, compresi quelli prodotti dai docenti stessi che sono condivisi anche in modo elettronico. La scuola promuove efficacemente lo scambio e il confronto tra docenti.


Collaborazione con il territorio intesa come collaborazione con altre scuole e con il territorio

Collaborazione con il territorio intesa come collaborazione con altre scuole e con il territorio

La partecipazione ad accordi di rete, indipendentemente dai soggetti partner, è di difficile comunicazione all'interno dell'Istituto e ancor più sul territorio. Talvolta i finanziamenti ricevuti non sono considerati come un evento eccezionale, ma come un "atto dovuto" e talvolta non c'è la consapevolezza che le azioni hanno un costo.

la formazione e lo scambio di docenti con due Istituto Comprensivi di Reggio Emilia: IC Gualtieri e IC Novellara. Due docenti del nostro istituto sono già andate in formazione e da ottobre accoglieremo le docenti degli Istituti o in rete.

E' stata attivata una rete per il contrasto del bullismo e della violenza di genere con 13 Scuole e associazioni di volontariato distribuite sul territorio nazionale.

L'offerta formativa viene arricchita dalla partecipazione a reti di scuole e soggetti privati e il costo delle azioni realizzate viene ripartito tra i soggetti della rete e spesso a carico di finanziamenti esterni alla rete

 

Coinvolgimento delle famiglie

Le famiglie sono coinvolte nella definizione dell'offerta formativa solo in due incontri specifici: uno a marzo - aprile in cui si chiedono proposte per il futuro e uno all'inizio dell'anno successivo per spiegare che cosa si attiverà .

Il coinvolgimento dei genitori nella definizione dei documenti fondanti è limitato alla rappresentatività del Consiglio di Istituto.

Ci sono, a macchia di leopardo, progetti rivolti anche ai genitori e, soprattutto in occasione delle feste di fine anno, si ricorre all'aiuto dei genitori.

La scuola comunica con i genitori della secondaria di primo grado tramite registro elettronico e con tutti i genitori e docenti tramite newsletter.

Il piano dell'offerta formativa è annualmente sottoposto al Comune con una richiesta di finanziamento. E' allo studio un "patto per la scuola" che coinvolga l'ente locale e l'Istituto per la gestione integrata di alcune azioni.

Alcuni genitori si sono costituiti in comitato e affiancano attivamente l'Istituto nella sua azione didattica. richiesta di finanziamento. E' allo studio un "patto per la scuola" che coinvolga l'ente locale e l'Istituto per la gestione integrata di alcune azioni.

 

Punteggio assegnato: 5 su 7 e motivazione:

La scuola partecipa a reti e ha collaborazioni con soggetti esterni. Le collaborazioni attivate sono integrate con l'offerta formativa. La scuola e' coinvolta in momenti di confronto con i soggetti presenti nel territorio per la promozione delle politiche formative. La scuola coinvolge i genitori a partecipare alle sue iniziative, raccoglie le idee e i suggerimenti dei genitori e ne tiene conto.


Le priorità per il futuro

Le azioni di miglioramento sono volte a ottenere migliori risultati nelle prove standardizzate perché è in questo ambito degli esiti che abbiamo raggiunto i risultati più bassi e, all'interno di questa area punteremo a migliorare i livelli di apprendimento degli studenti specialmente in Italiano e Matematica per raggiungere un miglio risultato confrontato con le scuole di simile situazione socio-economica.

 

I processi che verranno migliorati sono «Curricolo e valutazione», «ambiente di apprendimento», «continuità e orientamento». In particolare vogliamo raggiungere una definizione del curricolo verticale per le discipline Italiano, Matematica, Arte con scansioni relative ad ogni livello di classe. Uniformare gli ambienti di apprendimento con dotazioni di LIM anche nella primaria, favorire l'aggiornamento informatico dei docenti.

Strutturare le attivita' di continuita'. Consolidare la collaborazione tra docenti di ordini di scuola diversi.

 

Il curricolo verticale è, di per sé un elemento importante per rendere uniforme il processo di apprendimento degli studenti e l'unione della direzione didattica con la scuola secondaria di primo grado rende adesso urgente la definizione di un curricolo verticale.

L'altra priorità (incrementare il numero di LIM e contemporaneamente innalzare le competenze informatiche dei docenti) permette di offrire agli studenti modalità di apprendimento che siano più vicine alle quelle che ormai si stanno diffondendo tra gli studenti, sempre più attenti e attratti dal multimediale e dal digitale, ma purtroppo senza competenze che permettano loro di essere fruitori consapevoli dell'universo che hanno a disposizione.e loro di scegliere il settore di prosecuzione egli studi

Migliorare l'orientamento degli studenti consente loro di scegliere il percorso di studi più congeniale e di ottenere buoni risultati a distanza.

 

Abbiamo così terminato questo breve excursus sul nostro RAV. Il documento pubblicato nel prossimo settembre conterrà informazioni e dati più puntuali, che in questa newsletter sono stati solo accennati per non perdere leggibiltà.

 

Grazie per la lettura paziente e di nuovo buona estate a tutti!

 

Uffici responsabili

Dirigente scolastico/Nucleo interno di valutazione

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